Visita oculistica a Bologna con strumenti diagnostici non invasivi
Angio OCT
Per meglio capire l’utilità di questa tecnologia è utile spiegare come l’Angio OCT riesca a beneficiare dei vantaggi degli strumenti tradizionali e contemporaneamente ad annullarne i possibili svantaggi.
Tomografia Ottica Computerizzata (OCT ad alta definizione): acquisisce immagini della retina o del nervo ottico ad alta risoluzione, garantisce la visualizzazione dei singoli strati (della retina e del nervo ottico) mostrando anomalie legate a patologie non altrimenti visualizzabili.
PRO:
- garantisce immagini ad alta definizione, con la possibilità di visualizzare dettagli non osservabili dall’occhio umano;
- brevi tempi di acquisizione. Esame compatibile con persone anziane o con difficoltà a mantenere una posizione forzata del capo per lungo tempo.
CONTRO:
- NON permette di analizzare il flusso sanguigno, la presenza di vasi sanguigni anomali o eventuali aree di ischemia retinica;
- NON chiarisce la natura di lesioni con aspetto ambiguo che possono apparire in modo simile in differenti patologie e che necessitano di differenti terapie.
Angiografia Retinica Tradizionale: acquisisce immagini seriate dopo l’infusione di un mezzo di contrasto venoso. Le immagini permettono di analizzare la quantità e la qualità del flusso sanguigno in ogni parte della retina e della coroide.
PRO:
- Permette di visualizzare la presenza di vasi anomali o aree ischemiche non altrimenti visualizzabili con altre tecniche diagnostiche;
- Indirizza il Medico Oculista nella scelta terapeutica più adeguata
CONTRO:
- I tempi di acquisizione sono molto lunghi, con relativa difficoltà per le persone che faticano a mantenere una posizione seduta o una postura viziata del capo;
- L’utilizzo di mezzo di contrasto endovenoso necessita la presenza di personale sanitario addestrato;
- L’utilizzo di mezzo di contrasto può determinare reazioni allergiche o non essere compatibile con malattie sistemiche sottostanti (es. insufficienza renale).
Attrezzature mediche di ultima generazione
- Ecografia: tramite degli ultrasuoni l’oculista potrà osservare le strutture interne dell’occhio. È un’analisi non invasiva e si esegue appoggiando una sonda sulla palpebra del paziente.
- Ecobiometria: anche questo è un esame indolor e preparatorio alla diagnosi della cataratta. Dura qualche minuto e misura la lunghezza del bulbo oculare, lo spessore del cristallino e il potere delle lenti intraoculari per mezzo di ultrasuoni.
- Pachimetria corneale: esame fondamentale nella chirurgia refrattiva e corneale e nella diagnosi di cheratocono; dura pochi secondi e permette all’oculista di analizzare lo spessore della cornea. Si esegue con un microscopio o con un tomografo ottico a coerenza.
- Laser terapia (argon - micropulsato): il laser è molto usato per il trattamento delle malattie della retina, come la retinopatia diabetica e la degenerazione maculare. Si effettua con un fascio luminoso che va a bruciare le zone della retina malata o a creare delle micro cicatrici che rafforzano la retina nei punti più delicati.
- Tomografia a Radiazione Ottica Coerente (OCT): questo esame permette all’oculista, tramite una serie di scansioni, di diagnosticare in modo accurato le patologie corneali, della retina e del nervo ottico.
- Campimetria computerizzata: con questa analisi è possibile fornire un quadro clinico dello stato di salute del nervo ottico. Ti verrà chiesto di fissare il centro di uno schermo e di indicare quando appaiono stimoli luminosi puntiformi di intensità decrescente. Il referto permetterà di valutare il danno glaucomatoso grazie a una mappa in cui si potrà osservare l’estensione delle aree scure (scotomi).