Le iniezioni intravitreali sono oggi il trattamento elettivo per varie patologie retiniche quali la degenerazione maculare senile nella sua forma essudativa (AMD essudativa), le occlusioni vascolari venose, la retinopatia diabetica e l’edema maculare diabetico. Sono normalmente eseguite in ambiente protetto (sala operatoria o ambulatorio chirurgico) dopo instillazione di anestetici topici e possono essere combinate ad altri trattamenti quali ad esempio il laser retinico (Argon, micropulsato..). Le principali molecole che vengono attualmente utilizzate sono sostanzialmente suddivise in due classi di farmaci:
- Anti VEGF :
Queste molecole hanno la funzione di inibire l’effetto della molecola VEGF (Vascular Endothelial Growth Factor) e di bloccarne la cascata cellulare. In particolare il VEGF è prodotto dalle cellule in sofferenza, tipicamente ischemiche, che per migliorare la loro ossigenazione rilasciano questo mediatore. Il VEGF induce un processo denominato “neo-angiogenesi”, cioè la produzione di nuovi vasi che possano migliorare l’ossigenazione delle cellule sofferenti. I cosiddetti “neovasi” però, per quanto siano creati per uno scopo positivo, sono particolarmente fragili in quanto le pareti non presentano “tight junction” (giunzioni serrate) e per questo spesso sanguinano o essudano sostanze tossiche per la retina. Lo scopo degli Anti-VEGF è quello di bloccare il processo di neoangiogenesi ed evitare la produzione di CNV (Choroidal NeoVascularization) nel caso della degenerazione maculare senile, o di neovasi anomali nel caso di retinopatia diabetica proliferante. La loro efficacia, dopo iniezione, ha una durata limitata a circa 40-60 giorni, pertanto talvolta è necessario ripetere le iniezioni.
- Corticosteroidi:
Queste molecole sono iniettate in camera vitrea e hanno la funzione di inibire l’infiammazione a livello retinico. Mimano l’effetto degli ormoni corticosteroidei, che sono tipicamente prodotti dal nostro organismo durante l’infiammazione. Il processo infiammatorio retinico si manifesta inizialmente con un inspessimento degli strati retinici interni e progressivamente coinvolge anche gli strati esterni. L’inspessimento degli strati retinici è denominato “edema maculare” se coinvolge la porzione centrale della retina che garantisce la visione ed è tipico nella retinopatia diabetica o nelle trombosi venose. L’”edema” è altamente tossico per la retina e determina un calo visivo che può diventare permanente in caso di cronicità.
L’obiettivo dei farmaci corticosteroidei è quello di spegnere il processo infiammatorio retinico, preservare la visione ed evitare un danno retinico permanente. Certe molecole attualmente in commercio si presentano come “inserti biodegradabili” che rilasciano quotidianamente una dose efficace di farmaco in camera vitrea, fino a riassorbirsi completamente in un periodo variabile di tempo, permettendo al paziente lunghi periodi di intervallo tra le varie iniezioni.